Verità e bellezza, a cura di Francesco Sferra e Vincenzo Vergiani, è un’opera in due volumi pubblicata nel 2022 da UniorPress di Napoli. Il lavoro raccoglie trentanove contributi di ex allievi e colleghi in omaggio a Raffaele Torella, profondo conoscitore del pensiero dell’India, uno dei massimi esperti a livello internazionale. La varietà dei temi trattati riflette l’ampiezza delle indagini di Raffaele Torella, che, in oltre quarant’anni, ha approfondito ambiti quali il tantrismo, lo śivaismo del Kaśmīr, la scuola logico-epistemologica buddhista, lo Yoga classico e le speculazioni linguistiche dell’India antica.
Verità e bellezza, che rappresenta la più imponente Festschrift nella storia dell’Indologia, dedica ampio spazio allo Śivaismo del Kaśmīr, con riferimenti alle opere di Utpaladeva, Rāmakaṇṭha, Abhinavagupta, Kṣemarāja e Jayaratha (Lyne Bansat-Boudon, Bettina Bäumer, Marco Ferrante, Mrinal Kaul, Yohei Kawajiri, Isabelle Ratié, Małgorzata Sacha, Alex Watson), e in minor misura alle altre tradizioni dello śivaismo tantrico (Florinda De Simini, Dominic Goodall, Kengo Harimoto).
In ambito buddhista sono affrontati temi che includono la ricezione dell’Arthaśāstra (Vincent Eltschinger), il concetto di inferenza (Ernst Steinkellner, Paola Giunta), il significato del sanscrito svabhāva (Giuseppe Ferraro), la fenomenologia dei sogni (Chiara Neri), la scuola logico-epistemologica (Eli Franco, Ernst Steinkellner, Alexis Sanderson), l’Abhidharma (Francesco Sferra), insieme a traduzioni e frammenti di testi inediti (Margherita Serena Saccone e Péter-Dániel Szántó). Non mancano approfondimenti sulle diverse forme dello Yoga classico e su aspetti più legati alla modernità (Andrea Acri, Stefano Piano, Federico Squarcini), sulla lingua vedica (Maria Piera Candotti e Tiziana Pontillo), sul grammatico Bhartṛhari (Vincenzo Vergiani) e sull’opera di Kālidāsa (Giuliano Boccali, Harunaga Isaacson, Marco Franceschini).
Ulteriori contributi riguardano la rappresentazione letteraria dei parchi e dei giardini nell’India antica (Cinzia Pieruccini e Lidia Sudyka), le teorie estetiche (Daniele Cuneo e Elisa Ganser), l’architettura templare (Marzenna Czerniak-Drożdżowicz), la tradizione āyurvedica (Cristina Pecchia), la Bhagavadgītā (Gianni Pellegrini e Antonio Rigopoulos), la teologia viṣṇuita (Alessandro Graheli), la storia della filosofia (Johannes Bronkhorst e Elisa Freschi), nonché la storia dei rapporti tra l’India e la Grecia antica (Cristina Scherrer-Schaub).
“Seguendo le orme di Raniero Gnoli – scrivono i curatori nella loro prefazione – Raffaele ha insegnato ai suoi studenti a condividere idee, scoperte e materiali, forte della convinzione che alla fine la qualità e il talento emergono e vengono riconosciuti, e li ha sempre incoraggiati a seguire il suo esempio, guardando oltre i confini rispettabilissimi ma pur sempre ristretti dell’indologia italiana e perseguendo tutte le occasioni di formazione, scambio e lavoro a livello internazionale”.
Raffaele Torella è professore onorario di Lingua e letteratura sanscrita alla Sapienza Università di Roma, dove ha insegnato anche Religioni e filosofie dell’India e Indologia, e presidente dell’Associazione Italiana di Studi Sanscriti. I suoi ambiti di ricerca riguardano principalmente il Tantrismo e lo Śivaismo del Kaśmīr e le scuole logico-epistemologiche del Buddhismo. Tra le sue opere principali figurano Il pensiero dell’India. Un’introduzione (2008), The Philosophical Traditions of India. An Appraisal (2011), Gli Aforismi di Śiva con il commento di Kṣemarāja (Śivasūtravimarśinī) (2013), Utpaladeva, Philosopher of Recognition (con Bettina Bäumer, 2016), The Īśvarapratyabhijñā-kārikā of Utpaladeva with the Author’s Vṛtti. Critical Edition and Annotated Translation (2021, I ed. 1994), Eros, passioni, emozioni nella civiltà dell’India (con Giuliano Boccali e Małgorzata Sacha, 2023). Ha curato i volumi L’Estetica indiana. La scuola di Abhinavagupta di Raniero Gnoli (2023) e Europa e India. Storia di un incontro culturale di Wilhelm Halbfass (2025).
Francesco Sferra è professore ordinario di lingua e letteratura sanscrita presso l’Orientale di Napoli. I suoi ambiti di ricerca comprendono la filologia sanscrita, la storia delle religioni indiane, gli studi tantrici e la filosofia indiana classica. Pubblicazioni principali: The Ṣaḍaṅgayoga by Anupamarakṣita with Raviśrījñānaʼs Guṇabharaṇīnāmaṣaḍaṅgayogaṭippaṇī. Text and Annotated Translation (2000), The Sekoddeśaṭīkā by Nāropā (Paramārthasaṃgraha) (2006), The Sekanirdeśa of Maitreyanatha (Advayavajra) with the Sekanirdeśapañjikā of Rāmapāla. Critical Edition of the Sanskrit and Tibetan Texts with English Translation (2014), Filosofie dell’India. Un’antologia di testi (2019).
Vincenzo Vergiani è professore di sanscrito presso l’Università di Cambridge. Si occupa di storia delle idee linguistiche nell’India antica, con particolare attenzione al periodo compreso tra la fine del I millennio a.C. e l’inizio del II millennio d.C. Pubblicazioni principali: Studies in the Kāśikāvṛtti. The section on pratyāhāras. Critical edition, translation and other contributions (con Pascale Haag, 2011), Bilingual discourse and cross-cultural fertilisation. Sanskrit and Tamil in medieval India (con Whitney Cox, 2013).