In India il guru è sempre guru divino, giammai guru o maestro meramente umano. Questo è molto importante perché il guru è in qualche modo la cifra dell’esperienza religiosa. È colui o colei che certifica l’esperienza della realizzazione, e colui ovvero colei che guida i discepoli verso questo stesso fine ultimo dell’esistenza. Naturalmente ci possono essere svariati tipi di maestri, ma qui ci interessiamo alla figura del maestro autorevole, fondamentale, più importante, che è quello che conduce al fine ultimo dell’esistenza, cioè appunto alla liberazione, al mokṣa.
Antonio Rigopoulos è professore ordinario di Indologia presso il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove insegna Lingua sanscrita, Lingua pali e Il sistema delle caste tra passato e presente. Autore di numerosi lavori, tra cui The Life and Teachings of Sai Baba of Shirdi (1993), Dattatreya: The Immortal Guru, Yogin, and Avatara (1998), The Mahanubhavs (2005), Hinduismo (2009), Guru. Il fondamento della civiltà̀ dell’India (2009), ha curato i volumi Hinduismo antico. Vol. 1. Dalle origini vediche ai Puraṇa (2010), Behind Kṛṣṇa’s Smile: The Lord’s Hint of Laughter in the Bhagavadgītā and Beyond (con Gianni Pellegrini, 2024) e Hinduismo antico. Vol. 2. Dallo Yoga alle tradizioni medievali (in corso di stampa).
Guru. Il fondamento della civiltà dell’India