Yoga

La parola sanscrita yoga deriva dalla radice verbale √yuj. Tra i suoi significati figurano quelli di giogo, unione, legame, metodo, idoneità e magia. Pratiche meditative simili a quelle dello Yoga figurano già nel Ṛgveda e nell’Atharvaveda, dove sono descritte figure di asceti dai lunghi capelli (vrātya), come pure in gruppi di rinuncianti (śramaṇa), indipendenti dalle tradizioni vediche, composti principalmente da buddhisti, jaina e ājīvika.

In ambienti brahmanici, riferimenti allo Yoga si trovano in alcune Upaniṣad antiche, come nella Kaṭha e nella Śvetāśvatara, dove esso è associato a pratiche meditative, posture del corpo e controllo del respiro. Altre testimonianze sono offerte dalla Bhagavadgītā, contenuta nel Mahābhārata, in cui compaiono diversi tipi di Yoga con riferimento all’azione (karma), alla devozione (bhakti), all’autocontrollo (ātmasaṃyama), alla pratica costante (abhyāsa) e alla conoscenza (jñāna). Richiami allo Yoga si trovano inoltre nella letteratura purāṇica, come ad esempio nello Śivapurāṇa, nel Liṅgapurāṇa e nel Bhāgavatapurāṇa.

All’epoca classica risale il testo Pātañjalayogaśāstra attribuito a Patañjali (IV-V sec. d.C.), che comprende 195 aforismi (sūtra) ripartiti in quattro sezioni (pāda), dedicate ciascuna a un argomento specifico: la prima riguarda la natura dell’“assorbimento” (samādhi), meta finale del percorso yogico, la seconda espone la “pratica” (sādhana) della via ascetica, la terza descrive i “poteri soprannaturali” (vibhūti), mentre la quarta si occupa dell’“isolamento” (kaivalya). Il testo, che si basa sulla filosofia del Sāṃkhya e presenta influssi buddhisti, è accompagnato da un commentario attribuito a Vyāsa, al quale ne sono seguiti altri tra cui lo Yogasūtrabhāṣyavivaraṇa ascritto a Śaṅkara (VIII sec.), la Tattvavaiśāradī di Vācaspati Miśra (850-920), il Rājamārtaṇḍa di Bhoja (XI sec.) e lo Yogavārttika di Vijñānabhikṣu (1550-1625). Lo Yoga di Patañjali, denominato aṣṭāṅgayoga, è un sistema caratterizzato da otto membri: astensioni (yama), prescrizioni (niyama), postura (āsana), controllo del respiro (prāṇāyāma), ritrazione dei sensi (pratyāhāra), concentrazione (dhāraṇā), meditazione (dhyāna) e assorbimento (samādhi). Esistono tuttavia sistemi posteriori che propongono una numerazione diversa, come ad esempio gli schemi a quattro parti del Śārṅgadharapaddhati, a cinque del Vāyupurāṇa, a sette del Mṛgendratantra e della Gheraṇḍasaṃhitā, e a quindici dell’Aparokṣānubhūti.

Nel periodo medievale gli Yogasūtra sono stati oggetto di critiche da parte di maestri dell’ortodossia brahmanica e delle scuole tantriche. Celebre è il passo nel commentario ai Brahmasūtra di Śaṅkara (VII-VIII sec.), dove è confutato il dualismo del Sāṃkhya e dello Yoga. Un’altra critica è contenuta nel capitolo IV del Tantrāloka di Abhinavagupta (975–1025), in cui si evidenziano i limiti delle tecniche insegnate da Patañjali, ritenute perfino controproducenti.

Elementi caratterizzanti lo Yoga tantrico, come ad esempio i canali (nāḍī) e i centri sottili (cakra) e la dea Kuṇḍalinī, vengono ripresi successivamente nei testi dello haṭhayoga. Peculiari di quest’ultima tradizione, le cui prime testimonianze risalgono all’XI secolo, sono i riferimenti al seme (bindu) e il suo equivalente femminile (rajas) e alle posture non sedute (āsana). Tra i testi più significativi figurano l’Amṛtasiddhi, di ambiente buddhista, il Dattātreyayogaśāstra, composto all’interno della tradizione vaiśṇava, il Gorakṣaśataka e il Vivekamārtaṇḍa, i cui insegnamenti vengono fatti risalire alla figura di Gorakhnāth, le più celebri Śivasaṃhitā, Gheraṇḍasaṃhitā e l’antologia Haṭhayogapradīpikā ascritta a Svātmārāma.

Sul finire del XIX secolo, si assiste a un rinnovato interesse nei confronti dello Yoga. Grazie all’opera di Vivekānanda (1863-1902), gli antichi sūtra di Patañjali acquisirono fama anche al di fuori dei confini indiani. Attraverso gli insegnamenti di Yogendra (1897-1989), Kuvalayānanda (1883-1966), Sivānanda (1867-1963) e Kṛṣṇamācārya (1888-1989) la pratica dello Yoga posturale si è diffusa in tutto l’Occidente divenendo oggi un fenomeno globale.

Bibliografia

Mallinson e Singleton 2017 è una ricca antologia di testi dalle origini all’età moderna con introduzione e ampia bibliografia. Maas 2013 presenta una breve storiografia dello Yoga classico, Bouy 1994 ricostruisce invece i rapporti tra i Nāth e le Upaniṣad. I diversi significati di Yoga, da isolamento a unione, sono al centro dei contributi di Boccali 2019 e Acri 2023, mentre una ricostruzione della fortuna di Patañjali nei secoli si trova in White 2014. Piano 2022 affronta il tema dei diversi sistemi di numerazione dello Yoga. Rigopoulos 2019 approfondisce il ruolo del samādhi nello Yoga classico e nell’Advaita Vedānta, Torella 2019 presenta invece la posizione di Abhinavagupta nei confronti dello Yoga. Sugli sviluppi dello Hațhayoga in età pre-moderna si segnalano i lavori di Birch 2018, dedicato al fenomeno della proliferazione delle posture, Birch e Singleton 2019 e Birch e Hargreaves 2023, riguardanti alcuni testi premoderni dello Hațhayoga. De Michelis 2005 è uno studio di riferimento per la storia dello Yoga moderno, mentre Singleton 2010 documenta il contesto in cui si è sviluppata la pratica posturale nel XX secolo. Freschi 2019 è uno studio sul contributo di Vivekānanda allo Yoga moderno, mentre Squarcini 2022 è un’approfondita analisi dei suoi sviluppi più recenti.

Acri, Andrea (2023), From Isolation to Union: Pātañjala vis-à-vis Śaiva Understandings of the Meaning and Goal of Yoga, in Francesco Sferra and Vincenzo Vergiani (eds.), ‘Verità e bellezza’ Essays in Honour of Raffaele Torella, vol. 1, Uniorpress, Napoli, vol. 1, pp. 35-72.

Birch, Jason (2018), The Proliferation of Āsana-s in Late-Medieval Yoga Texts, in Karl Baier, Philipp André Maas and Karin Preisendanz (eds), Yoga in Transformation: Historical and Contemporary Perspectives, V und R Unipress, Vienna, pp. 101-180.

Birch, Jason, Hargreaves, Jacqueline (2023), Premodern Yogāsanas and Modern Postural Practice: Distinct Regional Collections of Āsanas on the Eve of Colonialism,in “Journal of Yoga Studies”, pp. 31-82.

Birch, Jason, Singleton, Mark (2019), The Yoga of the Haṭhābhyāsapaddhati: Haṭhayoga on the Cusp of Modernity, in “Journal of Yoga Studies”, pp. 3-70.

Boccali, Giuliano (2019), Dualità e unificazione nello Yoga di Patañjali, in Fausto Freschi e Franco Fabbro (a cura di) Yoga e Advaita, Carocci, Roma, pp. 15-31.

Bouy, Christian (1994), Les Natha-yogin et les Upaniṣads: Étude d’histoire de la literature hindoue, de Boccard, Paris.

De Michelis, Elizabeth (2005), The History of Modern Yoga, Continuum, London & New York.

Freschi, Fausto (2019), Svāmī Vivekānanda e lo Yoga moderno, in Fausto Freschi e Franco Fabbro (a cura di), Yoga e Advaita, Carocci, Roma, pp. 97-118.

Maas, Philip (2013), A Concise Historiography of Classical Yoga Philosophy, in Eli Franco (ed.), Periodization and Historiography of Indian Philosophy, Sammlung De Nobili, Wien, pp. 53-90.

Mallinson, James e Singleton, Mark (2017), Roots of Yoga, Penguin Books, London [trad. it. Le radici dello yoga, Astrolabio Ubaldini, Roma, 2019].

Piano, Stefano (2022) Qualche riflessione sui diversi tipi di ṣaḍaṅgayoga, in Francesco Sferra and Vincenzo Vergiani (eds.), ‘Verità e bellezza’ Essays in Honour of Raffaele Torella, vol. 2, Uniorpress, Napoli, pp. 901-912

Rigopoulos, Antonio (2019). Il samādhi dello Yoga classico e la sua svalutazione nell’Advaita Vedānta di Śaṅkara, in Fausto Freschi e Franco Fabbro (a cura di), Yoga e Advaita, Carocci, Roma, pp. 32-61.

Singleton, Mark (2010), Yoga Body: The Origins of Modern Posture Practice, Oxford University Press, Oxford [trad. it Yoga Body. Le origini della pratica posturale moderna, Edizioni Mediterranee, Roma, 2019].

Squarcini, Federico (2022). Ecce yoga. Il miraggio del nome, il fantasma della salute e la concomitanza delle ‘cose’ qualsiasi, in Francesco Sferra and Vincenzo Vergiani (eds.), ‘Verità e bellezza’ Essays in Honour of Raffaele Torella, vol. 2, Uniorpress, Napoli, pp. 1168-1222.

Torella, Raffaele (2019), Abhinavagupta’s Attitude towards Yoga, in “Journal of the American Oriental Society”, 139, 3, pp. 647-660.

White, David Gordon (2014), The Yoga Sutra of Patanjali. A Biography, Princeton University Press, Princeton.